mama blog: i 3 mesi di Valentino

momento relax tra uno scatto e l'altro

Valentino il baby Koala ha compiuto tre mesi, un giorno dopo il ventiseiesimo compleanno dello zio e due giorni dopo il novantatreesimo compleanno della bisnonna. Ma a tre mesi un neonato sta ormai socializzando con il mondo e io mi sto facendo delle grasse risate.


Coscritti
Tre mesi dopo la fine del corso preparto, abbiamo organizzato una reunion, in pratica una specie di primo raduno dei coscritti 2019. I più piccoli, nati a metà luglio, non avevano ancora due mesi e mezzo, mentre i più grandicelli, nati dalla prima settimana di giugno in poi, ne avevano praticamente tre e mezzo. Durante questa piccola rimpatriata mi sono resa conto di alcune cose, relative all'essere madre: innanzitutto, un bambino tanto piccolo può essere incredibilmente ingombrante. Pensate solo allo spazio di quasi 15 passeggini in una stanza chiusa. Per fortuna qualche mamma ha pensato bene di venire con il marsupio o la fascia (eroine) e insieme a qualche assente hanno lievemente diminuito il numero di mezzi presente, altrimenti ci sarebbero state 20 carrozzine, con 20 mamme e 20 bambini in una stanza... altra cosa a cui non si pensa finché non te la trovi davanti, è la differenza che può esserci tra due bambini nati a un mese di distanza l'uno dall'altro: Valentino, da bravo bimbo cicciottello, era la classica eccezione, ma le bimbe più grandi sembravano enormi rispetto a gli ultimi nati. Inoltre far socializzare dei bambini tanto piccoli è una vera impresa, perché non si muovono granché, non afferrano ancora nulla, ma soprattutto non vedono particolarmente lontano... tra i maschi e le femmine, Valentino sembrava decisamente più interessato alle femmine... mi sa che devo iniziare a preoccuparmi... Anche mettere insieme le necessità primarie di tanti bimbi è stato notevole: a turno tutti hanno mangiato, dormito, pianto, sono stati cambiati e portati in giro, affidati a mani altrui o coccolati per calmarli. Ho iniziato a capire che non provo la minima invidia per chi di mestiere fa l'educatore in un asilo nido: io non sarei mai in grado di gestire tanti piccolini in contemporanea. Figuriamoci, già faccio fatica con uno... 
Altro argomento dell'incontro, oltre alla crescita dei bimbi, è stata la loro nascita: ognuna di noi ha avuto la sua parte di storia da raccontare, tra induzioni lunghissime, cesarei d'urgenza e travagli incredibilmente brevi o incredibilmente dolorosi. Insomma, io con il mio parto senza difficoltà e dalla durata da manuale mi sono quasi sentita in difetto, ma incredibilmente fortunata. In questi casi si capisce perché i racconti delle amiche sembrano sempre storie dell'orrore, tranne pochissime eccezioni.


Vaccini e coliche parte seconda
Nel suo terzo mese di vita Valentino ha fatto i suoi primi vaccini. Io, che sono una di quelle persone che se potessero si vaccinerebbero anche contro la stupidità, ovviamente non avevo il minimo dubbio riguardo a tempistiche di somministrazione e vaccini facoltativi. Ma la vita non è mai facile: la prima somministrazione prevede il vaccino esavalente obbligatorio, insieme a due facoltativi, contro lo pneumococco e il rotavirus. Quando mio fratello minore, più o meno alla stessa età, aveva fatto il vaccino esavalente, aveva poi avuto un febbrone da cavallo, per cui il suo pediatra, lo stesso di Valentino, aveva somministrato i vaccini seguenti uno alla volta e non tutti insieme. Sapendo questo il primo vaccino avrebbe dovuto fungere da "esperimento", per verificare se e quanta febbre avrebbe avuto Valentino nelle 24 ore successive. MA il Piemonte ha una sanità a dir poco morta di fame, perché ha comprato un vaccino che copre 10 ceppi di pneumococco, quando le altre 19 regioni italiane ne somministrano uno che copre 13 ceppi... quindi, dovendolo fare privatamente a pagamento, restava il rotavirus. Il rotavirus causa una fastisdiosissima gastroenterite virale potenzialmente rischiosa nei bambini piccoli, ma il vaccino a sua volta viene smaltito con le feci nel giro di 10 giorni... durante i quali il bambino potrebbe soffrire di forti coliche e i genitori devono cambiarlo con i guanti per non rischiare di infettarsi (e sorbirsi una bella dissenteria). Naturalmente, nella settimana precedente il vaccino, Valentino ha iniziato ad avere delle coliche dolorose che lo facevano urlare più volte al giorno. Quindi, rimandato il rotavirus di una settimana, scongiurata la febbre post vaccino, mi sono procurata il caro vecchio Milycon per cercare di aiutare questo povero bambino sofferente. Trascorsi i 10 giorni dal rotavirus, messi via i guanti (ma non le coliche, figuriamoci), mi sono resa conto che il vaccino prevedeva due somministrazioni... un incubo... 


Cene stupefacenti e momento fumo
Avere in casa un bambino affamato, che richiede di essere cambiato continuamente e che è complicato da trasportare, non fa altro che stimolarci a uscire di casa il più possibile, soprattutto a cena e a pranzo: una delle serate più assurde degli ultimi tempi si è svolta in un pub che ho frequentato per anni e che ci è improvvisamente scaduto. 
Di ritorno da un pomeriggio in giro, decidiamo di uscire la sera per fare un giretto a Vigevano, ma ragionando sulla tempistica ci rendiamo conto che mangiare fuori sarebbe stato più pratico (se fossimo tornati a cenare a casa poi non saremmo più usciti...); naturalmente il locale anni 50 che Max adora era chiuso, quindi ripieghiamo sulla classica catena di hamburgherie seguita da serata sul lago Maggiore; MA anche qui niente da fare, il locale è pieno, pertanto ripieghiamo sul vecchio pub. Qui succedono due cose: Valentino inizia a scelrare tra fame e mal di pancia e ci rendiamo conto di essere finiti in una situazione alla "Cucine da incubo". Riusciamo a ordinare dopo più di venti minuti e dopo circa un'ora arriva da bere, ma del cibo nessuna traccia. Nel frattempo, come due fumatori, io e Vale usciamo in cortile nel tentativo di calmarlo: così, tra una ciucciata e un urlo disperato, vedo la proprietaria che esce dal locale e rientra dopo pochi minuti con in braccio un microonde, che successivamente io e Max avvisteremo in cucina... nell'ora successiva le comande arrivano in sala alla spicciolata, un piatto alla volta, con i contorni a parte. Io e Max continuiamo a fare battute mentre dalla cucina arrivano rumori inquietanti: le urla del cuoco, che supponiamo essere un irrimediabile cocainomane, le scampanellate isteriche per chiamare i camerieri in cucina e la porta del microonde che si apre e si chiude ogni tre secondi, facendoci presagire una cena cucinata peggio che si può; finalmente, dopo due ore di attesa, arrivano due panini, naturalmente sbagliati e soprattutto immangiabili. Il cuoco si presenta al nostro tavolo e ci rendiamo conto di quanto sia alterato da droga e alcool, si complimenta di quanto sia carino Valentino (mentre io vorrei solo tenerlo lontano) e si scusa per le due ore impiegate per servirci la cena. A quel punto erano arrivate le 23.00 e il nostro programma per quella sera era andato a farsi benedire, insieme alla buona reputazione del pub. Al momento di pagare ci fanno ben due euro di sconto, nonostante l'hamburger fosse asciutto e bruciacchiato e le patate fossero la cosa più commestibile di tutto il piatto. Valentino, dopo il primo momento di crisi da coliche serali miste a fame esagerata, si era addormentato in braccio al papà e si è poi risvegliato soltanto a casa. Beato lui.

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