mama blog: la gravidanza è un casino - il primo trimestre

la fine del primo trimestre: 13 settimane, seconda ecografia. Maglietta 9-12 mesi, Primark


Come sapete, la famiglia si sta allargando con un Baby Koala in arrivo. Ma non è mica tutto rose e fiori. Eh no. La gravidanza è un casino. Avete presente quelle persone che vi dicono che la gravidanza è stato il periodo più felice della loro vita, un momento magico... mentono. Spudoratamente. Come vi dicevo, la gravidanza è un casino. Essere incinta è un casino. Bello, eh, intendiamoci, ma è un casino.

Ho scoperto di essere incinta dopo tre anni di tentativi (non so se mi spiego) durante i quali le ho davvero viste tutte: mestruazioni scomparse, tiroide in pensione anticipata, farmaci per tenerla attiva, palestra per tenerla attiva, esami del sangue ogni dieci minuti per controllare che funzionasse, infinite code dal medico. Quando stavo perdendo le speranze e avevo deciso che una vita da zia gattara mi stava benissimo, ecco finalmente un test positivo. MA, e qui c'è un grosso MA, mi rendo conto di una cosa importantissima dell'essere incinta: nessuno ti dice niente. Nessuno ti dice cosa devi fare, ma non puoi nemmeno andare a dirlo ai quattro venti perché "è troppo presto e non si sa mai", quindi nessuno, ma proprio nessuno, ti dice come muoverti. Ho dunque iniziato ad elencarmi mentalmente tutte quelle cose che nessuno ti dice e quelle cose che in generale rendono la gravidanza un bel casino, anche quando è molto ma molto desiderata.



LA TEMPISTICA
Rispettare i giusti tempi è fondamentale. Vuoi restare incinta? Devi monitorare l'ovulazione. Facilissimo. Ah sì, come no. Io, che per fortuna sono sempre stata molto ma molto regolare, non ho avuto grosse difficoltà, ho scaricato una app e l'ho tenuta aggiornata quotidianamente (salvo poi perdere tutti i dati quando ho formattato il cellulare, perché non li avevo salvati online, ma lasciamo perdere). Anche in questo caso, però, non è stato poi così semplice. Pur essendo molto regolare, senza pillola contraccettiva il mio ciclo non era più preciso come un orologio svizzero, quindi la durata variava da 27 a 30 giorni. Nell'ultimo anno addirittura oscillavano tra i 24 e i 30 giorni. Quindi, se la durata è a caso, anche l'ovulazione ha un bel punto di domanda. 
Tempo fa sono incappata in una sorta di falso allarme, ed è molto probabile che se fossi stata meno regolare, probabilmente non me ne sarei nemmeno accorta (casi come questo, in cui l'embrione si forma dando un risultato positivo, ma poi non si attacca, secondo alcune statistiche si verificano nel 99% delle donne almeno una volta nella vita, ma nella maggior parte dei casi non vengono notati, perché spesso non si ha un ciclo perfettamente regolare). In quella occasione ho fatto due diverse visite ginecologiche, in cui i tre diversi medici che mi hanno visitata (tutte donne, più una vecchia amica osterica), mi hanno fatto notare che fino al 35esimo giorno di ciclo "non è ritardo" quindi non vale nemmeno la pena fare il test, anche se hai dubbi.
Ora, se io ho un problema alla tiroide, che nei primi mesi di gravidanza deve funzionare per due, e la mia endocrinologa insiste che "appena hai un mezzo sospetto di essere incinta devi accertartene subito, così possiamo rivedere la terapia", e se io ho un ciclo molto regolare per cui oltre i 30 giorni è un ritardo sospetto, voi non potete rispondermi con "fino al 35esimo giorno non è ritardo". Eccheccavolo. Allora, io mi domando, perché produrre i test di gravidanza precoci? Per far prendere male le aspiranti genitrici? Ma soprattutto, perché nessuno te lo dice? Perché devo andare su internet a cercare informazioni? Perché tra medico di base, endocrinologa e ginecolgi non riescono a mettersi d'accordo? Mah...
La tempistica in gravidanza è tutto soprattutto nei primi tre mesi: viene calcolata la data del parto 40 settimane dopo l'inizio dell'ultimo ciclo. Ok, ma si presume che io sia rimasta incinta con l'ovulazione, non prima di sicuro, quindi bisogna calcolare due settimane dopo. Perciò sono 38 settimane dall'ovulazione. MA come dicevamo, non possiamo essere certi di questa data, perciò stiamo larghi. Ooook. Io però ho un calendario che conta i mesi, mica le settimane, quindi se non avete skills di calcolo, farete bene a svilupparle perché vi serviranno, e anche molto, nei mesi a venire. A che settimana sei? All'undicesima. Ah ok, allora sei di dieci settimane + tot giorni (e tu lì ... boh... sì?).
VI servirà un ginecologo. Chi non ha un ginecologo di fiducia? Io, personalmente, non ho mai avuto problemi e ho sempre fatto visite annuali ed esami di prevenzione tramite la ASL, quindi non ho avuto un ginecologo di riferimento per anni. Perciò te lo devi trovare. Velocemente. Il tempo scorre, alla ASL hanno dei tempi di prenotazione biblici, pochi giorni a settimana a disposizione, non hanno l'ecografo e l'osterica ti sta antipatica da anni (almeno, io ho sempre incrociato la stessa e mi ha sempre fatto una pessima impressione). Meglio un ginecologo con un suo studio privato. Io e Max abbiamo una (di solito) efficientissima assicurazione medica, che però ha rimbalzato la mia richiesta affermando che "se sei incinta non sei malata. Devi farti rifare l'impegnativa (quella per la prima visita osterico ginecologica con ecografia, quindi una cosa molto specifica) scrivendo solo visita ginecologica, altrimenti non te la accettiamo". Cooosa? Smaltita l'incazzatura a mille, mandato al diavolo l'assicuratore (maschio naturalmente), l'unica alternativa era trovarsene uno per conto proprio, magari affidabile. E qui arriva il bello: a chi lo chiedi? Di sicuro non alle amiche "perché è troppo presto e non si sa mai", che poi inizia a girare la voce che sei incinta ed è la fine. A tua madre? Ma no, lei, fortunata, è in menopausa da almeno dieci anni e al massimo fa la mammografia quando la chiamano. E poi mica vorrai dirglielo troppo presto, che non si sa mai. Andare a caso anche no. Così ho dovuto "confessare" il misfatto a una amica fidata, appena diventata mamma a sua volta e che si era  confidata con me quando cercava di restare incinta. Lei, carinissima, mi ha dato il contatto di una bravissima ginecologa che mi è piaciuta subito. MA, perché c'è sempre un ma, mi avrebbe potuta ricevere solo tre settimane più tardi. Intanto io avrei dovuto prenotare degli esami da fare entro la tredicesima settimana di gravidanza. Ovviamente, quando hai una scadenza precisa da rispettare, le liste di attesa degli ospedali se ne fregano (non abbiamo posto, si rivolga altrove... ma altrove dove??), quindi sono cavoli tuoi, con l'assicurazione non ci provi nemmeno perché "non sei malata"... allora la ginecologa ti rassicura dicendo "posso fartelo io in studio. Ma costerà"...

NESSUNO TI DICE MAI NIENTE
Quando sei incinta nessuno ti dice le cose. Nessuno ti dice cosa devi fare, quando lo devi fare, perché lo devi fare. Quando devi fare il test di gravidanza? Boh. Nei millemila esami del sangue c'è anche l'analisi delle urine, ma non te lo scrivo chiaro e tondo e nemmeno te lo dico a voce, così tu arrivi impreparata al centro prelievi e le infermiere presenti ti guardano con compatimento... poverina...eccoti un contenitore per la prossima volta, che non si sa mai. Oppure te lo scrivono, ma tu sei stordita e non te lo ricordi... Cosa puoi o non puoi fare: posso usare la crema depilatoria? Schiarirmi i capelli? Andare in bicicletta (io che faccio i chilometri nei boschi ogni volta che posso)? Andare in palestra? E quali attività posso fare? Cosa posso e non posso mangiare? Eccetera... Voi direte: chiedi a google. Come no. Vi si aprirà un mondo di siti gestiti da madri in paranoia che non usano la pentola antiaderente perché "il teflon fa male" e vi vorrebbero sotto una campana di vetro manco foste malate (ma l'assicurazione ci ha detto di no, quindi fidiamoci).

NON PUOI DIRE NIENTE A NESSUNO
Fino alla 13esima settimana, devi mantenere il segreto. Che non si sa mai. E va bene. Non lo hai detto subito alla tua famiglia? Allora aspetta dopo la traslucenza nucale così siamo sicuri che sia tutto a posto. Non puoi dirlo a gli amici, che però ti vedono e sicuramente avranno dei sospetti. Immaginate le feste di Natale e Capodanno tra l'undicesima e la tredicesima settimana, quando non puoi ancora dirglielo ma ci manca poco, non puoi bere alcool (proprio io che bevo peggio degli uomini), non puoi mangiare salumi e roba cruda (io che vivrei di prosciutto crudo e sushi... disastro). Un caro amico, con cui andiamo spesso a fare grandi mangiate di sushi, insisteva nel proporlo: "no, meglio pizza, più leggero..." ah, ma sulla pizza niente formaggi troppo freschi, tipo mozzarella di bufala (io adoro la mozzarella di bufala)... ma tu non puoi dire nulla e ti arrampichi sugli specchi con scuse sempre peggiori, pregustando il "ahhh" di comprensione quando finalmente confesserai...
Le amiche, quelle che bevono un solo tipo di vino rosso, e anche in quantità scarse, contando sulla tua presenza per finire la bottiglia, quando si rendono conto che tu non stai bevendo nulla e che di conseguenza si stanno scolando una bottiglia da sole, ti chiedono subito "ma come, non bevi?". No, non bevo, perché mi è concessa una dose minima di alcool e me la tengo per il brindisi.

CONFESSARE È NECESSARIO
Almeno a qualcuno dovrete pur dirlo. Nel mio caso, le prime persone a saperlo sono state, oltre all'amica che mi ha passato il nome della ginecologa, il mio medico di base e la capa di Max. Chiunque abbia un qualsiasi lavoro dipendente SA che il tuo capo deve saperlo anche prima della tua famiglia, perché ti serviranno dei permessi, perché non starai sempre bene, perché mancherai dal lavoro per un po' e bisognerà organizzarsi. Nel nostro caso, la capa di Max lo ha saputo mentre aspettava la sua secondogenita e da mamma ha capito perfettamente la situazione. Siamo molto fortunati: Max ha la possibilità di lavorare da casa in caso di necessità e in azienda c'è una buona dose di flessibilità per questo tipo di situazioni.
L'altra persona a saperlo, dicevo, è stata il mio medico di base. Questa santa donna mi conosce letteralmente da quando sono nata, è il medico di base di entrambi i miei genitori da più di 35 anni, e soprattutto ha una figlia della mia stessa età, che a sua volta ha appena avuto il suo primo bimbo e che io conosco da quando eravamo bambine. Per me è stata una sorta di figura materna sostitutiva, nelle prime settimane in cui ancora non volevo confessare a mia madre che sarebbe diventata nonna.
Alla prima ecografia ha reagito con un "fammi vedere che sono curiosa" tutta felice quasi fossi stata figlia sua. Per me ha costituito un gran supporto.

LA CONFESSIONE GENERALE
Arrivata alla fine del primo trimestre, verificato che fosse tutto in ordine, ho potuto confessare. Ci sono state reazioni diverse, ma tutte gioiose. Mia madre ovviamente mi ha sgridata per non averglielo detto prima (ma io so che poi si sarebbe solo preoccupata), mio padre si è commosso (perché non lo ammetterà mai, ma è un tenerone), mio suocero ha iniziato a ridere. Mio fratello e mia cugina erano al settimo cielo, come pure i vari zii e mia nonna (che probabilmente aveva ormai perso le speranze di avere dei bisnipoti). Gli amici, tutti contenti, hanno finalmente potuto prodursi in un "ahhh" di comprensione, come pensavo.

Com'è stato per voi il primo trimestre?

Ricordate questa foto dall'ultimo natale? Il Baby Koala era già tra noi

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