mama blog: è arrivato Valentino
Naturalmente, per quanto ci si possa innamorare all'istante di un esserino tanto dolce, non è mica tutto rose e fiori, perciò ora vi racconto come sono andate le prime settimane con il nostro Baby Koala.
UNA SETTIMANA DI FUOCO
La prima settimana di luglio è stata caldissima. Ho avuto l'ultima visita con la mia mitica ginecologa l'1 luglio, che mi ha assicurato che non ci sarebbe voluto ancora molto perché il collo dell'utero era molto accorciato. La sera stessa ho avuto la prima esperienza preparto "schifosa" in stile "non ho idea di come funzioni il mio corpo", ovvero la perdita del tappo mucoso. Da quella notte e per tutta la settimana ho avuto contrazioni notturne, ma ovviamente niente che fosse degno di nota, con relativa insonnia, seguite da giorni in cui ero sempre più stanca e sempre meno in grado di stare in piedi. In tutto ciò, non stava ancora succedendo nulla. Una situazione a dir poco odiosa.
Finalmente, sabato notte, la rottura delle acque (che non è per niente come uno se lo immagina, ma è comunque una faccenda molto bagnata), ovvero la seconda esperienza preparto schifosa alla "non ho idea di come funzioni il mio corpo", il ricovero notturno, e le prime contrazioni vere. Non sto a raccontarvi come è andato il travaglio: dopo mesi in cui temevo questo momento, alla fine è andato tutto per il meglio. Il travaglio è iniziato la mattina di domenica, Valentino è nato nel tardo pomeriggio senza difficoltà. Il dolore è stato forte, ma non ingestibile. Quando, dopo le prime ore, ho chiesto l'epidurale per poter gestire meglio la situazione, ostetriche e anestesisti mi hanno accontentata senza problemi (alla faccia di tutti i miei timori perché "l'epidurale non te la fanno mai") e sono stati tutti super bravi e disponibili. Perfino Max, da bravo figlio di un'infermiera, è stato presente e di supporto per tutto il tempo e sinceramente interessato all'aspetto scientifico della faccenda. Alla fine, Valentino mi ha fatto vincere la scommessa sulla sua data di nascita, tutta numeri primi: 7 luglio 19, alle 17.29.
RICOVERO SUPER RAPIDO VS VOGLIO DORMIRE NEL MIO LETTO
Per un parto spontaneo senza complicazioni sono previsti 2-3 giorni di ricovero e si viene dimessi non prima delle 48 ore di vita del bambino. Io e Valentino, per quanto in ospedale fossimo super coccolati, siamo stati dimessi letteralmente al compimento delle sue 48 ore. Così, con buona pace della pediatra e del ginecologo che hanno firmato e approvato le dimissioni, il martedì sera ce ne siamo tornati a casa, abbiamo dormito nel nostro letto (Vale nella sua culla storica), e io ho potuto farmi una doccia con tutta calma dopo tre giorni senza averne a disposizione una come si deve. Naturalmente non si può pretendere che un neonato dorma tranquillo tutta la notte, perciò le due notti successive, trascorse sulla poltrona nella cameretta di Vale, ci hanno convinti a mandare al diavolo ogni nostro preconcetto educativo in merito di sonno:
Il bambino deve dormire nel suo letto, in camera sua, tanto lo sentiamo appena fa "beh". Ok, Vale può dormire nella nostra camera, però deve stare nella sua navicella. Il bed sharing proprio no, perché poi finisce che lo schiacciamo e non dorme nessuno. Ok, quando si sveglia per mangiare può venire nel letto, ma solo perché così non devo alzarmi, poi però torna nella sua culla. Ok, Vale può rimanere in braccio finché non si addormenta ma poi lo rimettiamo nel suo letto. Va bene, può restare a dormire in braccio, tanto chissenefrega della mia schiena... ed ecco che tutti i nostri buoni propositi sono volati dalla finestra. Ora mi sento ancora più madre degenere di prima, ma almeno dormo.
MISURE SBAGLIATE E BIMBI PICCOLINI
Quando si prepara il corredino per un neonato, il 90% degli amici consiglierà di comprare taglie un po' più abbondanti, perché "tanto la taglia zero non la sfrutta nessuno, sono sempre un po' più grandi". Questo naturalmente vale per i bambini degli altri. Il mio, essendo figlio di una mamma piccolina, è nato lungo 48 cm (contro la media di 50 cm degli altri neonati) per poco meno di 2,9 chili di peso (contro la media di 3 chili e un paio di etti degli altri maschi). Quindi, tutti i miei bei completini taglia 54 e 56 sono tutti enormi. Per fortuna, un paio di amiche mi hanno passato qualche body e tuta taglia 50, almeno ho potuto vestire Vale con abiti della sua misura. Stesso discorso per i pannolini: la mia scorta di taglia 1 (dai 2 ai 5 chili) finisce per essere abbondante ma grazie a Dio non abbastanza da perdere...
PEDIATRI PRESI MALE DALLA VITA
Due giorni dopo le dimissioni siamo tornati in ospedale per il primo controllo di Vale. Come tutti i neonati, anche lui aveva perso circa due etti di peso dalla nascita. Essendo piccolino, la pediatra che lo ha visitato mi ha fatto una lavata di testa perché non lo nutrivo abbastanza. Io, che ancora non avevo latte ma solo colostro e mi trovavo con un bimbo sonnacchioso quanto un ghiro in letargo, non sapevo proprio come risponderle senza mandarla al diavolo. Infatti, arrivata la montata lattea il giorno seguente, anche Vale ha iniziato ad avere una fame da lupi, e quando ai suoi 15 giorni l'ho portato a fare la prima visita con il suo pediatra "ufficiale" aveva preso la bellezza di mezzo chilo... la cosa non mi ha stupita per nulla perché nella sua seconda settimana di vita aveva sviluppato una fame paragonabile a quella di un orsetto nella stagione dei pic nic...
Anche la puericultrice che collabora con il pediatra ha pensato bene di rincarare la dose, invitandomi a svegliarlo di notte per farlo mangiare, come se non si svegliasse già da solo urlando, ad allattarlo in un certo modo, proprio come stavo già facendo seguendo le istruzioni dell'utilissimo corso preparto, e a prenderlo in braccio in un certo modo, come se non avessimo già verificato che in quella posizione si tranquillizza... take it easy, man!
PERCHÉ LA GENTE FA UN SECONDO FIGLIO VS RECUPERO
Uno dei timori che ho sempre avuto, e che si è rivelato fondato, è quello delle lacerazioni durante il parto. Mi ero arresa al fatto che mi avrebbero dovuto mettere dei punti, cosa che mi ha molto aiutata quando è successo davvero: "metti pure tutti i punti che vuoi" è stato il mio mantra post parto. Dopo aver dichiarato all'ostetrica che "la sensazione era quella di aprirsi in due" e che non avrei mai voluto ripetere l'esperienza, in realtà quattro giorni di tachipirina (quella dei grandi, non quella per bambini che puoi prendere in gravidanza) hanno fatto il miracolo e nel giro di due settimane i punti erano praticamente tutti sciolti e le perdite di sangue quasi finite. A quel punto ho capito come mai la gente decide di fare un secondo figlio: da un punto di vista fisico, il recupero è più rapido di quanto pensassi. Resto comunque dell'idea che prendere un gatto a Vale potrebbe essere una valida alternativa.
QUANDO TUO MARITO SI INNAMORA DI UN MASCHIO
Per mia somma fortuna, san Max ha avuto la possibilità di prendere due settimane di ferie subito dopo la nascita di Vale, oltre a lavorare da casa il più possibile nella settimana precedente la sua nascita e in generale anche dopo aver terminato le ferie prese. Il risultato è stato che abbiamo potuto goderci il nuovo arrivato in tutta tranquillità. Naturalmente, se spesso i maschietti assomigliano tantissimo alla mamma, nel caso di Vale mi sono trovata con una versione in miniatura di Max. Così i miei due uomini si scambiano occhiate innamorate l'un l'altro, Max chiama suo figlio con gli stessi appellativi romantici che usa con me, lo guarda con gli occhi a cuoricino pieni di orgoglio paterno, mentre Vale ricambia tranquillizzandosi più con lui che con me (sarà che Max ha più pazienza e la stessa temperatura corporea degna di una stufa). Insomma, tra faccine buffe di Vale (è come stare al cinema) e un marito ufficialmente perso per il proprio bimbo, le prime due settimane sono passate in un lampo, tra sveglie notturne, infiniti cambi di pannolino e cene fredde (perché Vale avrà sempre fame quando dovrò mangiare pure io).
Chissà come andranno le prossime settimane? Cosa ci riserva il futuro?
QUANDO TUO MARITO SI INNAMORA DI UN MASCHIO
Per mia somma fortuna, san Max ha avuto la possibilità di prendere due settimane di ferie subito dopo la nascita di Vale, oltre a lavorare da casa il più possibile nella settimana precedente la sua nascita e in generale anche dopo aver terminato le ferie prese. Il risultato è stato che abbiamo potuto goderci il nuovo arrivato in tutta tranquillità. Naturalmente, se spesso i maschietti assomigliano tantissimo alla mamma, nel caso di Vale mi sono trovata con una versione in miniatura di Max. Così i miei due uomini si scambiano occhiate innamorate l'un l'altro, Max chiama suo figlio con gli stessi appellativi romantici che usa con me, lo guarda con gli occhi a cuoricino pieni di orgoglio paterno, mentre Vale ricambia tranquillizzandosi più con lui che con me (sarà che Max ha più pazienza e la stessa temperatura corporea degna di una stufa). Insomma, tra faccine buffe di Vale (è come stare al cinema) e un marito ufficialmente perso per il proprio bimbo, le prime due settimane sono passate in un lampo, tra sveglie notturne, infiniti cambi di pannolino e cene fredde (perché Vale avrà sempre fame quando dovrò mangiare pure io).
Chissà come andranno le prossime settimane? Cosa ci riserva il futuro?
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