mama blog: Valentino ha 12 mesi


Mamma, io non ho 12 mesi...


Un anno

Quando Valentino è nato, il 7 luglio 2019, era un piccolo topino che pesava meno del gatto dei miei genitori. Aveva degli occhioni scuri con una divertentissima espressione furbetta, un sacco di capelli sottili che gli facevano sembrare la testolina come un kiwi e i vestiti da neonato gli stavano grandi (ma i pannolini taglia 0 gli andavano stretti...). Una sera gli abbiamo scattato una foto di fianco a un orsacchiotto grande quanto lui (con cui nell'ultimo anno ha litigato parecchio, salvo poi farci la pace). A quattro giorni di vita una pediatra dell'ospedale lo ha visitato per il suo primo controllo post dimissioni e quasi quasi non voleva mandarci a casa: secondo lei ci avevano dimessi troppo presto, lui aveva perso peso (si chiama calo fisiologico, amica) e io non avevo ancora latte. Naturalmente è bastato qualche altro giorno e un secondo controllo perché si ricredesse. Oggi vorrei tanto andare a cercarla e mostrarle quanto è diventato ciccione quel piccolino che secondo lei avrebbe dovuto portare i pannolini taglia 0 "perché è troppo piccolo". Ma vedi di andare a farti un giro, che è meglio.  Nel giro di un paio di mesi è diventato un bambino cicciottello che faceva grandi sorrisoni al suo prossimo, che stava stretto nei vestiti di certe marche (che effettivamente hanno una vestibilità un pochino tirata) e che voleva esplorare il mondo, almeno per come poteva. Da neonato era come portarsi dietro un vip, perché era piccolo e carinissimo e tutti si scioglievano quando lo guardavano. Tra i quattro e i sei mesi ha raggiunto il picco della cicciosità, aveva ancora la testa-kiwi e ha iniziato a stare seduto e guardare il cibo con estrema cupidigia. Anche tutto quello che poteva prendere in mano e mettersi in bocca era ben accetto, ma gli altri bambini erano ancora scarsamente interessanti. Con l'anno nuovo, compiuti i sei mesi e iniziato lo svezzamento, ha iniziato a scoprire che con gli altri bambini si può anche socializzare, ma che le femmine più grandi sono le più interessanti, che qualunque cestino contenente degli oggetti può essere svuotato (e gli oggetti ciucciati) garantendo un gran divertimento. Era ancora come portarsi in giro un vip, perché sembrava un grasso bambolotto sorridente. Piano piano ha iniziato a muoversi nel tentativo di gattonare e stargli dietro ha cominciato a diventare stancante. Quando è passato dallo strisciare all'indietro (e a incagliarsi nelle gambe delle sedie) al gattonare e al tirarsi in piedi è diventato chiaro che non avremmo più avuto riposo. Arrivati a un anno ci troviamo ormai con un bambino, per quanto piccolo e non più con un bebè, con una sua autonomia di movimento e di pensiero (testone) e per quanto ancora assomigli a un bambolotto e portarlo in giro sia come spostarsi con un vip, ormai è ufficialmente una persona "completa" e non ho più la sensazione di avere attorno una sorta di animaletto. Questo ultimo anno è stato uno dei più stancanti della mia vita, ma fortunatamente per motivi belli.


Scarpe per piedi polpettosi

Da quando Valentino ha iniziato a muovere i primi passi si è palesato un problema che da mesi cercavo di evitare: trovare delle scarpe in cui entrino i suoi piedini polpettosi. Le normali scarpe da ginnastica chiuse non calzano, perché il collo del piede è troppo cicciotto e proprio non si riesce a infilargliele... sono riuscita a mettergli dei sandali aperti di una taglia più grande, ma naturalmente non posso pretendere che se ne vada in giro con delle scarpe troppo lunghe. È un bel problema! Ogni volta che cerco di mettergli delle scarpe litigo con i suoi piedi cicciotti e finisco per arrendermi, perché arrivata a metà del piede la scarpa non entra più di così... per fortuna ha ancora pochissima autonomia, cosa che mi garantisce un po' di margine per comprargli delle scarpe che gli vadano bene. Piedi polpettosi permettendo. Naturalmente lui vorrebbe scorrazzare in giro, ma quelle poche scarpe che riesco a infilargli sono lunghe, o strette, o decide di togliersele due minuti dopo averle allacciate. Oppure fatica a camminarci, perché come dicevo non ha ancora moltissima autonomia. L'ideale è trovare un posto, magari un bel prato, in cui possa razzolare liberamente a piedi nudi tipo paperotto. Salvo poi la necessità di rincorrerlo tutto il tempo.


Vale vs zanzare

Per mia fortuna, non sono mai stata una di quelle persone che vengono divorate dalle zanzare. Spesso metto lo spray anti zanzare perché mi da fastidio che mi girino intorno senza mordermi. Valentino ovviamente non ha questa dote naturale. Lui, come ogni bambino della sua età, viene mangiato dalle zanzare come un piatto prelibato. Quindi mi si è letteralmente aperto un mondo riguardo ai sistemi anti zanzare per i bambini piccoli. Naturalmente i normali prodotti per adulti non possono essere usati, per via delle varie sostanze tossiche che contengono. Anche all'adulto si consiglia di lavarsi bene prima di andare a letto per rimuovere dalla pelle ogni residuo di anti zanzare. Per i piccolini esistono degli spray a base di "prodotti naturali" non meglio specificati che dovrebbero proteggerli dalle punture. Naturalmente non è così. Una sera, al termine di una bella uscita sul prato con altre mamme, ho dimenticato di mettere l'antizanzare al Vale che è stato divorato, ma anche gli altri bambini presenti, figli di mamme più previdenti di me, sono stati comunque mangiati. Ma dicevamo dei vari metodi anti zanzare per bambini. Il primo e più ovvio è la cara vecchia zanzariera, utile se il vostro pargolo si sta facendo una sana pennichella nel passeggino; in questo caso basta abbassare la capottina, coprire il tutto con la zanzariera e pregare che le zanzare maledette non si infilino nei buchini. Altro metodo, se non volete usare gli spray, sono dei simpaticissimi dissuasori elettrici, che spesso contengono anche oli essenziali vari ed eventuali, come la citronella o il geranio, e "dovrebbero" tenere lontane le zanzare. Peccato abbiano una autonomia scarsissima. Altro metodo piuttosto opinabile sono i cerotti alla citronella, che si attaccano alla maglietta del bambino (sulla schiena naturalmente) e che promettono di creare una sorta di barriera magica che tiene lontane le zanzare. Mmm, mmm... sì... come no... idem con patate per quanto riguarda i braccialetti in silicone "imbevuti" di anti zanzare, che per citare un farmacista della mia zona "mah, puoi provare...". Vaaaa bene...


Fermate il Vale, voglio scendere

In queste ultime settimane Valentino ci ha letteralmente esauriti. Non sta mai fermo ed è praticamente impossibile perderlo di vista mezzo secondo senza che combini qualche disastro. Ha iniziato a tormentare due lampade da terra che cerca di portare a passeggio usando il filo elettrico, passa il tempo a toccare il telefono e ogni presa della corrente, tira il filo dell'aspirapolvere mentre è in funzione, distrugge scatole di fazzoletti e copertine di libri... in pratica la mia vita è diventata una sfilza di "no! Vale, no!" usato al posto della punteggiatura. Ha anche iniziato a fare un sacco di cose nuove: ha assaggiato tantissimi nuovi cibi, tra cui le patatine al gorgonzola rubate direttamente dal mio piatto caldo e senza nemmeno aspettare che gliele offrissi io (no ma comodo, eh), ha iniziato a salutare con la mano (come la regina Elisabetta) commentando "da da da" e a ballare agitando le braccia e camminando in giro, ma solo se la musica gli piace. Tralasciamo i lividi che si procura andando a sbattere contro i mobili perché non guarda dove va mentre sta ballando in giro... Per la prima volta l'ho messo su un'altalena e ha iniziato quasi subito a spingersi da solo... altro che "mamma spingimi, non sono capace"... ovviamente ci sono tanti lati negativi: spesso si agita perché vuole fare qualcosa ma non ci riesce (la piramide ad anelli è ancora un grande problema), o non glielo lasciamo fare (no Vale, non puoi mangiare il canovaccio da cucina usato con cui ho asciugato i piatti), oppure perché è molto stanco da tanta attività (mamma, ho tanto sonno, ma non voglio dormire). Piange perché ha fame e piange quando il cibo finisce: spesso lo porto a bere il caffè in un bar siciliano vicino a casa, che fa dei cannoli spettacolari; puntualmente, io mangio solo la cialda perché Vale si finisce in un battibaleno tutta la ricotta all'interno... poi si lamenta perché il cannolo è finito. Ma l'hai mangiato tutto tu! Piange perché ha sete, ma si rifiuta di bere l'acqua che gli offro: spesso sacrifico la mia bottiglia termica per fare spazio alla sua bellissima borraccia con la cannuccia, e lui non vuole bere. Insomma, ormai non è più possibile lasciarlo da solo e stargli dietro è diventato un lavoro a tempo pieno, tanto che qualche volta avrei davvero bisogno di una pausa da tanta vivacità. MA non si può. Certo, è divertente vederlo correre come un paperotto in giro per casa, o quando riesco a lasciarlo libero su un bel prato, ma ormai ragiona con la sua testa e se non vuole ascoltarti, non lo farà. 


Psicologia vs realtà 

Recentemente mi sono imbattuta in una serie di post e articoli in merito alla "rabbia post parto" che no, non è una malattia canina ma una condizione che, secondo gli psicologi, va sicuramente tenuta sott'occhio perché potrebbe essere un primo sintomo di depressione. Quindi mi sono messa a scorrere i vari sintomi: scatti di ira per stupidaggini nei confronti del proprio compagno, nervosismo costante nei confronti del proprio bimbo, insoddisfazione generale della tua vita da mamma... ok, allora il 100% delle madri con figli sotto i tre anni soffre automaticamente di depressione. Avete mai provato a non dormire una notte intera da più di un anno? A venire continuamente svegliati da grida e pianti disperati? A dormire in posizioni scomode perché il pargolo deve ciuccciare o non vuole tornare nel proprio letto? A passare poi tutto il giorno a rincorrerlo e a rimediare ai disastri che combina ogni venti secondi? Ecco, cari psicologi, questa non è depressione, è stanchezza. Quando si è molto stanchi si diventa nervosi, e quando si è nervosi e si sgrida uno che non vuole darti retta per circa venti volte in due minuti (Vale non fare questo. Vale non fare questo. Vale non fare questo!!!) alla ventunesima si scatta perché ti sta venendo una crisi isterica. Questo fenomeno può essere associato a depressione? Assolutamente. Però, più che mettere in ansia le madri con "oddio, potresti essere depressa" fate qualcosa per dar loro una mano. Per esempio, smettetela di esaltare l'allattamento a richiesta fino ai due anni come una "meravigliosa esperienza che crea il legame madre-figlio", ma siate onesti e dite alle madri "è una menata assurda e se ti stufi e vuoi smettere hai tutto il diritto di farlo, perché la tua sanità mentale viene prima". Invece no. Non prendetele in giro dicendo "porta pazienza, prima o poi smetterà" o dicendo loro che devono fare sleep training e creare una rigidissima routine, altrimenti il bambino non dormirà mai tutta la notte nel proprio letto. Dai, sono cavolate. 
Abbassate le rette degli asili nido, perché oggigiorno se non si hanno due stipendi è una spesa che una famiglia media non può permettersi (quindi, se la madre non può lasciare il figlio al nido, perché senza uno stipendio full time non può permetterselo, starà a casa con lui e un lavoro non lo troverà mai più), ma poi non colpevolizzatele se li tengono a casa, perché "almeno al nido socializzano". Grazie tante. Mi paghi tu la retta? Che tanto, anche volendo, ci sono sempre 50 richieste per 8 posti. 
Stare dietro a un bambino è un lavoro. Un lavoro duro, di quelli che (saggiamente) non tutti se la sentono di affrontare. Chi ha scelto di farlo non può essere lasciato solo, perché poi la depressione arriva per davvero, ma non è più per colpa degli ormoni. Meditate.






... io ho 1 anno!




Commenti

  1. È proprio un bambino cicciottello ma bellissimo 😍 tantissimi auguri al tuo bimbo 🥳

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