mama blog: Valentino ha 4 mesi


quando sei ciccione e ti salgono i pantaloni...



Valentino il baby koala ha compiuto 4 mesi. A me sembra ieri, quando era grande quanto un orsacchiotto e invece sono già passati ben 4 mesi. Tra l'altro a guardarlo, sembra quasi che l'orso se lo sia mangiato, tanto è diventato ciccione.


Mangiarsi le mani è bello 
Valentino da qualche settimana ha scoperto le proprie mani, e ha prontamente cominciato a mangiarsele: ergo, ogni cosa che tocca è  perennemente sbausciata, bagnaticcia e appiccicosa. Come se non bastasse, mani e piedi sono diventati come un panno cattura polvere, anche se non si capisce da dove venga tutto quello sporco... naturalmente, anche tagliargli le unghie è diventato un problema: se prima erano dei graziosi artigli da gattino, ora si sono tramutate nelle lame di adamantio di Wolverine, in grado di tagliare qualsiasi cosa (lenzuola, maglioni, pelle della mamma e della faccia del Vale) e di ricrescere alla velocità della luce. Se all'inizio temevo che si graffiasse il palato mettendosi in bocca quelle zampine artigliate, ora cerco di tenerle lontane da qualsiasi cosa potrebbero distruggere. Lo ribattezzeremo Logan.


Taglie per bimbi grassi
Ho già parlato di quanto le taglie dei vestiti per bimbi mi lasciano perplessa per la loro vestibilità ancora più casuale di quella degli adulti. Ma in questo momento nella cameretta di Vale vivono abiti di tre taglie diverse: attualmente sto finendo di vestirlo con la taglia 62, perché alcuni brand hanno una vestibilità abbondante, ma principalmente gli sto mettendo abiti taglia 68. La taglia 68 per alcuni brand va dai 4 ai 6 mesi (per esempio H&M), per altri corrisponde ai 6 mesi (vedi Z Kids) mentre per altri ancora va addirittura dai 6 ai 9 mesi (Prenatal). Dovendogli comprare due giacche pesanti per l'inverno in arrivo, ma da potergli mettere subito, ho cercato in automatico la taglia 68 (da Prenatal, che ha sempre qualche sconto) che secondo il cartellino va dai 6 ai 9 mesi... sono poi giunta alla conclusione, e chiunque veda Valentino è d'accordo, che il mio è ufficialmente un bimbo grasso. Quindi gli servono vestiti proporzionati alle sue dimensioni. Tralasciando ovviamente il fatto che Valentino è palesemente figlio dell'estate e detesta a morte essere vestito a strati, ma soprattutto le cose con le maniche. Mamma! Io odio le maniche! Smettila di vestirmi come un bambolotto! Io Baby Koalo, no bambola! 



Valentino VS cambio dell'ora 
A fine ottobre siamo partiti per il nostro primo weekend fuori in tre. Il tempo è stato bellissimo, la temperatura gradevole e per la prima volta abbiamo potuto coccolarci un po'. Al momento di partire ero contentissima di far conoscere al mio patatiniello il posto in cui ho trascorso tante estati e che per me è stata una seconda casa per 15 anni. Ma abbiamo scelto il weekend del cambio dell'ora per farlo. Pessima idea. È stata la peggior notte degli ultimi mesi, superata solo dalle prime settimane di vita del Vale, quando si svegliava ogni 3 ore e ciucciava per 30-40 minuti per volta, il caldo a 40 gradi e un bambino che dormiva solo in braccio e mai nella sua culla (con conseguente mal di schiena da postura scorretta). Dopo un intero giorno in giro, la sera era agitatissimo e spaventato dalla stanza che non conosceva, ha pianto per ore fino a crollare (tenendo sveglio tutto il B&B). Durante la notte, vuoi per la luce diversa, vuoi per la temperatura della stanza, vuoi perché aprendo gli occhi non capiva dove fosse, si è svegliato più volte invece di godersi la sua consueta tirata di 6 ore. A un certo punto della notte piangeva nel sonno, così l'ho preso in braccio e me lo sono portato nel letto. Normalmente in questa posizione, a pancia in giù sul mio petto, si calma. Invece ha piagnucolato per un bel po', finché la mia schiena non lo ha retto più e l'ho sbolognato a San Massimo da Novara (il santo marito). Ma appena arrivato nelle braccia del papà è partita la sclerata mattutina, corredata da pipì a fontana su uno dei letti, urla e strepiti degni della sirena dei pompieri. Il tutto alle 6 di mattina, ovvero circa un'ora prima della sua sveglia mattutina. Bello portare indietro l'orologio di un'ora, vero?
La cosa peggiore in tutto ciò è che dopo una notte da dimenticare, ha dormicchiato in giro per tutto il giorno: ha dormito mentre passeggiavamo al mattino, è stato bravo e sorridente in braccio al papà, non ha pianto più di tanto durante il pranzo (che è stato lungo), nel pomeriggio è stato buono durante la messa... la scena del "chi sono? Dove mi trovo?" però si è  poi ripetuta la sera durante il viaggio di ritorno. A metà strada si è svegliato nel seggiolino, in auto, al buio e da solo (io ero seduta davanti): ha lanciato un urlo disperato e ha cominciato a piangere come se lo avessimo abbandonato per la strada. Insomma, questo bambino sta diventando spaventevole man mano che cresce! Urge addestramento da travel blogger.



Gratitudine
Il 15 ottobre si celebra l'International Baby Loss Awareness Day. Naturalmente i social sono stati invasi per giorni di messaggi toccanti e storie di piccoli angeli. Per settimane YouTube mi ha quotidianamente suggerito video di mamme che raccontavano la loro storia, tutte ugualmente tristi e insieme tutte diverse tra loro (parafrasando Tolstoij, ognuno di noi è infelice a modo suo). Mi hanno colpito in modo particolare le storie di bimbi nati morti, o vissuti molto poco, ma che i loro genitori hanno comunque celebrato con amore piuttosto che con tristezza. Tutte le mie preghiere vanno a loro.
Pensando alla mia esperienza personale, a quelle dei membri della mia famiglia, degli amici e delle altre mamme del mio corso preparto, non posso che essere grata per avere avuto un bambino perfettamente sano, una gravidanza senza problemi e un parto senza complicazioni. Guardando questi video commoventi, con lui in braccio (perché il ragazzo ha molta fame e mi sta attaccato come una cozza) ho pianto per ore, vuoi per empatia verso queste famiglie in lutto, vuoi per questo piccolo miracolo abbracciato a me, con il suo faccino dolcissimo e le guanciotte morbidose. O forse sono gli ormoni. In ogni caso, per favore, spiegate a YouTube di smetterla di suggerirmi questi video, perché ho finito le lacrime.


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